Su di noi

Background

Perché questo progetto?

I nuovi report Digital 2020 – pubblicati da Hootsuite – mostrano che il digitale, gli smartphone e i social media sono diventati una parte indispensabile della vita quotidiana delle persone in tutto il mondo
Quasi il 60% della popolazione mondiale è già online nonostante i social media siano molto controversi.
Essi nascondono, infatti, numerose insidie e pericoli, come ad esempio la violazione della privacy e le fake news.

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Formazione

La formazione Offline consiste nella creazione di una serie di corsi e schede di micro-apprendimento... Leggi di più

SAT

strumento di autovalutazione per misurare l'attitudine a navigare correttamente tra contenuti culturali, ...Leggi di più

Vademecum

Il vademecum mira a disintossicare gradualmente gli utenti dai social media. Sarà una guida "attraente" ... Leggi di più

Archivi

Offline fornirà la mappatura di risorse culturali gratuite e di strumenti creativi già disponibili online... Leggi di più

Notizie

OFF-LINE – Come Uscire dai Social Media

19/06/2023

Il 18 novembre 2022, i partner del progetto OFF-LINE si sono riuniti a Bruxelles presso la sede di IHF per fare il punto sui progressi del progetto fino a questo momento, sulle evidenze e le intuizioni emerse dall'analisi della valutazione dei bisogni e sulle aree di formazione di interesse per sostenere gli adulti ad avere un rapporto migliore e più sano con le tecnologie digitali.
Il Meeting di Progetto si è tenuto a metà della suaimplementazione per discutere dei progressi e delle sfide. Tra i risultati raggiunti, c'è lo sviluppo di uno strumento di autovalutazione per valutare le competenze digitali e mediatiche degli adulti e di un archivio digitale di risorse culturali e relativa all’informazione per prevenire la diffusione delle Fake news.
Nello specific l’archivio è formato da tre sezioni: 1. Online Magazine, che comprende una selezione di riviste di approfondimento giornalistico, 2. Risorse Culturali, che comprende una selezione di risorse educative volte a stimolare l’attitudine culturale, 3. Agenzie di stampa, ovvero una mappatura delle agenize di stampa ufficiali e riconosciute presenti nei Paesi che formano il consorsio.
Questi strumenti sono accessibili online ai seguenti link: https://www.offlineproject.eu/sat.php?lang=EN  e https://www.offlineproject.eu/webzine.php?lang=EN .
Tutto ciò ha dato ai partner l'opportunità di discutere le aree di formazione di interesse che dovrebbero essere affrontate dal curriculum OFF-LINE, compresi argomenti di formazione specifici e l'elenco dei risultati di apprendimento desiderati.
In totale, dall'analisi sono stati individuate 10 corsi di formazione:
1.    Creazione di contenuti digitali: una guida pratica
2.    Intrattenimento e cultura nell'era digitale
3.    Proteggere l'ambiente
4.    Prevenire e riconoscere le fake news
5.    Utilizzo creativo delle tecnologie digitali
6.    Media Literacy
7.    Proteggere la salute e il benessere degli ambienti digitali e il cyberbullismo
8.    Navigazione, ricerca e filtraggio di informazioni e contenuti digitali
9.    Coinvolgere la cittadinanza attraverso le tecnologie digitali
10.    Valutazione di dati, informazioni e contenuti digitali
Successivamente, il curriculum sarà  testato attraverso il coinvolgimento  di stakeholder, docent, esperti e beneficiary diretti. A tal fine durante il meeting sono state concordate le fasi per un  piano di Testing & Validation. 
L'intero pacchetto di contenuti formativi sarà disponibile in formato open access e in versione multilingua nella sezione dedicata della piattaforma e-learning del progetto: https://www.offlineproject.eu/training.php?lang=EN 
I partner si incontreranno nuovamente nell’ autunno 2023 a Helsinki per rivedere e valutare i progressi e i risultati di testing, nonchè lo schema finale di vamedecum per adulti. Questo Vademecum rappresenterà un breve manuale concepito per aiutare le persone adulte  ad adottare in maniera più sana I social media e le risorse web promuovendo un approccio di Slow Navigation.
 


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OFF-LINE: How to quit with social media

02/06/2023

"OFF-Line: come uscire dai social media" è il progetto che vi farà scoprire il mondo digitale come luogo che promuove la cultura, la corretta informazione e lo sviluppo di un pensiero costruttivo e critico. Ridurre il tempo trascorso sui social media è l'obiettivo principale del progetto, e questo può essere fatto adottando una navigazione più corretta, una corretta informazione attraverso risorse digitali di qualità e accreditate.
La sezione Mapping della piattaforma OER del progetto, disponibile all'indirizzo https://www.offlineproject.eu/mapping.php?lang=IT, fornisce una repository digitale tematica gratuita ( risorse sulla cultura e sull'informazione) e uno strumento di autovalutazione per misurare l'attitudine alla corretta navigazione tra diversi tipi di contenuti.
Quando si cercano informazioni utilizzando risorse digitali, sono importanti le capacità e l'attitudine nei confronti delle competenze digitali, l'attitudine culturale online e il tempo trascorso sui social media. Per quanto riguarda questi aspetti, il SAT (strumento di autovalutazione), accessibile sulla relativa pagina del sito, fornisce un quiz su tre livelli, che vi guiderà ai passi successivi da compiere per migliorare le vostre capacità e per sviluppare le competenze necessarie per utilizzare le risorse digitali. Il SAT vi aiuterà a imparare a navigare correttamente tra i contenuti culturali, informativi, scientifici e di altro tipo. L'archivio digitale, disponibile all'indirizzo https://www.offlineproject.eu/repositories.php?lang=IT, contiene una mappatura delle risorse culturali online gratuite e degli strumenti di creatività già disponibili online, fornendo brevi descrizioni e link di accesso a riviste e altre risorse informative e culturali. La piattaforma offline, disponibile in cinque lingue, vuole diventare un punto di riferimento per stimolare il pensiero critico, l'intellettualità, la ricerca e l'approfondimento. OFF-LINE è un progetto gestito da sette partner di cinque Paesi, Romania, Italia, Finlandia, Spagna e Belgio, ed è co-finanziato dal Programma Erasmus+ della Commissione Europea. Per maggiori informazioni su questo progetto, consultare il sito https://www.offlineproject.eu/.
 


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IL DECLINO DEI SOCIAL NETWORK

21/02/2023

In questo articolo vogliamo riportare alcuni parti salienti dell’Articolo di Ian Bogost giornalista di The Atlantic, che descrivono pienamente lo spirito del nostro progetto. Secondo Bogost, nel suo articolo emblematico dal titolo “The Age of Social Media Is Ending It never should have begun”, i Social Network negli ultimi vent’anni  hanno preso il sopravvento. Ma invece di facilitare le connessioni esistenti, in gran parte in funzione della vita offline, per esempio per organizzare una festa di compleanno, i social le hanno trasformate in mezzi di comunicazione potenziali. In un colpo solo, miliardi di persone si sono convinte di essere celebrità e opinionisti, e di poter creare nuove tendenze. (…) In realtà, i Social Network, come concepiti all’inizio implicavano la creazione di connessioni, non la pubblicazione di contenuti. LinkedIn prometteva di facilitare la ricerca di lavoro e la creazione di reti nel mondo degli affari attraverso vari livelli di connessione. Friendster lo faceva per le relazioni personali, Facebook per i compagni di università e così via. L’idea di fondo era il networking: costruire o approfondire i rapporti, soprattutto con persone conosciute. Le cose sono cambiate quando i social network sono diventati social media. Invece di creare legami, i social media hanno offerto la possibilità di pubblicare contenuti che potevano essere visti da un gran numero di persone, ben oltre le reti di contatti diretti. I social media hanno trasformato tutti in produttori e diffusori di contenuti. I termini social network e social media sono ormai usati in modo intercambiabile, ma non dovrebbe essere così. Un social network è uno schedario in cui conservare dei contatti, un sistema passivo. Invece i social media sono attivi – anzi, iperattivi – e riversano costantemente contenuti su queste reti. La tossicità dei social media fa dimenticare quanto questa innovazione fosse magica all’inizio. Tra il 2004 e il 2009 bastava iscriversi a Facebook e tutte le persone che si conoscevano, comprese quelle di cui si erano perse le tracce, erano lì, pronte a connettersi o a riconnettersi. I post e le foto che vedevo descrivevano l’evoluzione della vita dei miei amici, non le teorie cospirazioniste condivise dai loro amici squilibrati. (…) Le reti sociali, un tempo strade per raggiungere possibili contatti, sono diventate autostrade di contenuti continui. (…) la connessione non è più l’elemento centrale.  Raggiungere più persone possibili in modo facile ed economico, traendone beneficio, ha attirato tutti: il giornalista che cerca di farsi una reputazione su Twitter; il ventenne che punta a trovare sponsorizzazioni su Instagram; il dissidente che promuove la sua causa su YouTube o cerca di scatenare una rivolta usando Facebook; le persone che vendono sesso, o la loro immagine; il falso guru che si fa pagare per dare consigli su LinkedIn. I social media hanno dimostrato che tutti hanno la possibilità di raggiungere un pubblico enorme a basso costo e ad alto profitto, e questo potenziale ha dato a molte persone l’impressione di meritare un simile pubblico. Ma c’è anche il rovescio della medaglia. Sui social media tutti credono che ogni utente sia tenuto a prestargli ascolto (…). Le persone non sono fatte per parlarsi così tanto. Non dovrebbero avere così tanto da dire, non dovrebbero aspettarsi di ricevere un’attenzione così grande e non dovrebbero nemmeno presupporre il diritto di commentare o controbattere ogni pensiero o concetto. Dalla richiesta di recensire ogni prodotto acquistato alla convinzione che ogni tweet o immagine di Instagram meriti un like, un commento o un follower, i social media hanno prodotto una rappresentazione della socialità umana decisamente squilibrata e sociopatica. Qualcosa si potrebbe salvare: i social network, il cuore trascurato di queste piattaforme. Non è mai stata una cattiva idea usare i computer per connettersi agli altri di tanto in tanto, per motivi giustificati e con moderazione. Il problema è stato quello di farlo sempre, come stile di vita, aspirazione, ossessione. (…) Non possiamo rendere buoni i social media, perché sono intrinsecamente dannosi. Tutto ciò che possiamo fare è sperare che appassiscano, e fare la nostra piccola parte nel contribuire ad abbandonarli. Leggi l’articolo completo QUI https://www.theatlantic.com/technology/archive/2022/11/twitter-facebook-social-media-decline/672074/


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