Su di noi

Background

Perché questo progetto?

I nuovi report Digital 2020 – pubblicati da Hootsuite – mostrano che il digitale, gli smartphone e i social media sono diventati una parte indispensabile della vita quotidiana delle persone in tutto il mondo
Quasi il 60% della popolazione mondiale è già online nonostante i social media siano molto controversi.
Essi nascondono, infatti, numerose insidie e pericoli, come ad esempio la violazione della privacy e le fake news.

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Formazione

La formazione Offline consiste nella creazione di una serie di corsi e schede di micro-apprendimento... Leggi di più

SAT

strumento di autovalutazione per misurare l'attitudine a navigare correttamente tra contenuti culturali, ...Leggi di più

Vademecum

Il vademecum mira a disintossicare gradualmente gli utenti dai social media. Sarà una guida "attraente" ... Leggi di più

Archivi

Offline fornirà la mappatura di risorse culturali gratuite e di strumenti creativi già disponibili online... Leggi di più

Notizie

IL DECLINO DEI SOCIAL NETWORK

21/02/2023

In questo articolo vogliamo riportare alcuni parti salienti dell’Articolo di Ian Bogost giornalista di The Atlantic, che descrivono pienamente lo spirito del nostro progetto. Secondo Bogost, nel suo articolo emblematico dal titolo “The Age of Social Media Is Ending It never should have begun”, i Social Network negli ultimi vent’anni  hanno preso il sopravvento. Ma invece di facilitare le connessioni esistenti, in gran parte in funzione della vita offline, per esempio per organizzare una festa di compleanno, i social le hanno trasformate in mezzi di comunicazione potenziali. In un colpo solo, miliardi di persone si sono convinte di essere celebrità e opinionisti, e di poter creare nuove tendenze. (…) In realtà, i Social Network, come concepiti all’inizio implicavano la creazione di connessioni, non la pubblicazione di contenuti. LinkedIn prometteva di facilitare la ricerca di lavoro e la creazione di reti nel mondo degli affari attraverso vari livelli di connessione. Friendster lo faceva per le relazioni personali, Facebook per i compagni di università e così via. L’idea di fondo era il networking: costruire o approfondire i rapporti, soprattutto con persone conosciute. Le cose sono cambiate quando i social network sono diventati social media. Invece di creare legami, i social media hanno offerto la possibilità di pubblicare contenuti che potevano essere visti da un gran numero di persone, ben oltre le reti di contatti diretti. I social media hanno trasformato tutti in produttori e diffusori di contenuti. I termini social network e social media sono ormai usati in modo intercambiabile, ma non dovrebbe essere così. Un social network è uno schedario in cui conservare dei contatti, un sistema passivo. Invece i social media sono attivi – anzi, iperattivi – e riversano costantemente contenuti su queste reti. La tossicità dei social media fa dimenticare quanto questa innovazione fosse magica all’inizio. Tra il 2004 e il 2009 bastava iscriversi a Facebook e tutte le persone che si conoscevano, comprese quelle di cui si erano perse le tracce, erano lì, pronte a connettersi o a riconnettersi. I post e le foto che vedevo descrivevano l’evoluzione della vita dei miei amici, non le teorie cospirazioniste condivise dai loro amici squilibrati. (…) Le reti sociali, un tempo strade per raggiungere possibili contatti, sono diventate autostrade di contenuti continui. (…) la connessione non è più l’elemento centrale.  Raggiungere più persone possibili in modo facile ed economico, traendone beneficio, ha attirato tutti: il giornalista che cerca di farsi una reputazione su Twitter; il ventenne che punta a trovare sponsorizzazioni su Instagram; il dissidente che promuove la sua causa su YouTube o cerca di scatenare una rivolta usando Facebook; le persone che vendono sesso, o la loro immagine; il falso guru che si fa pagare per dare consigli su LinkedIn. I social media hanno dimostrato che tutti hanno la possibilità di raggiungere un pubblico enorme a basso costo e ad alto profitto, e questo potenziale ha dato a molte persone l’impressione di meritare un simile pubblico. Ma c’è anche il rovescio della medaglia. Sui social media tutti credono che ogni utente sia tenuto a prestargli ascolto (…). Le persone non sono fatte per parlarsi così tanto. Non dovrebbero avere così tanto da dire, non dovrebbero aspettarsi di ricevere un’attenzione così grande e non dovrebbero nemmeno presupporre il diritto di commentare o controbattere ogni pensiero o concetto. Dalla richiesta di recensire ogni prodotto acquistato alla convinzione che ogni tweet o immagine di Instagram meriti un like, un commento o un follower, i social media hanno prodotto una rappresentazione della socialità umana decisamente squilibrata e sociopatica. Qualcosa si potrebbe salvare: i social network, il cuore trascurato di queste piattaforme. Non è mai stata una cattiva idea usare i computer per connettersi agli altri di tanto in tanto, per motivi giustificati e con moderazione. Il problema è stato quello di farlo sempre, come stile di vita, aspirazione, ossessione. (…) Non possiamo rendere buoni i social media, perché sono intrinsecamente dannosi. Tutto ciò che possiamo fare è sperare che appassiscano, e fare la nostra piccola parte nel contribuire ad abbandonarli. Leggi l’articolo completo QUI https://www.theatlantic.com/technology/archive/2022/11/twitter-facebook-social-media-decline/672074/


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“Come uscire dai social media”: la nuova sezione della piattaforma “OFFLINE” che vi aiuta a trovare fonti di informazioni affidabili e risorse culturali di qualità.

07/12/2022

I telegiornali televisivi sono ancora la principale fonte di informazione per la maggior parte dei cittadini europei, tuttavia i social media, e in particolare Facebook, sono sempre più utilizzati come punti di accesso alle notizie. Il fatto che milioni di cittadini si informino sui social media non è esattamente un fatto rassicurante, sia per le modalità poco trasparenti con cui le notizie vengono distribuite sui social e sia rispetto all’attendibilità delle fonti di informazione.  Il rischio di informarsi sui social infatti è quello di non riuscire a ottenere una visione obiettiva e completa degli avvenimenti e di essere esposti a notizie fuorvianti perché non ben contestualizzate o addirittura a fake news, cioè notizie del tutto infondate.  Ne consegue che l’opinione pubblica è sempre più polarizzata su posizioni opposte e inconciliabili con l’effetto di rendere le nostre società più disgregate e le nostre democrazie più fragili. Per questo la piattaforma del progetto “OFFLINE” oltre a voler offrire dei corsi per migliorare la capacità di informarsi in maniera critica attraverso le fonti online al di fuori dei social, mette a disposizione un’apposita sezione che raccoglie le fonti online di informazione affidabili e accreditate e tante risorse culturali di qualità nelle lingue del progetto. Sfogliala subito da qui!


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“Come uscire dai social media”: la piattaforma “OFFLINE” è disponibile in 5 lingue.

18/07/2022

La piattaforma OFFLINE OER è ora online in cinque lingue all'indirizzo https://www.offlineproject.eu/, fornendo informazioni specifiche su obiettivi, attività e risultati del progetto. La piattaforma conterrà tutte le informazioni, i prodotti e i risultati del progetto. L’obiettivo generale è contribuire a rendere il digitale un luogo che promuova la cultura, l’informazione corretta e il pensiero critico, costruttivo e dialogante; Offline mira a: Ridurre il tempo trascorso sui social media promuovendo una navigazione più corretta. Sviluppare tra gli adulti un'attitudine e una cultura della corretta informazione attraverso, ad esempio, giornali o riviste digitali o altre fonti accreditate. Offline è pensato per raggiungere i seguenti risultati: Accrescere la cultura digitale tra gli adulti Orientare gli adulti verso una navigazione corretta, in particolare verso contenuti più culturali. Sviluppare un atteggiamento e una cultura della corretta informazione tra gli adulti attraverso, ad esempio, giornali, riviste digitali o altre fonti accreditate. Sviluppare tra gli adulti le competenze di base e trasversali, come le competenze digitali e il multilinguismo. Ridurre il tempo di connessione ai social media.   La piattaforma, accessibile e di facile utilizzo, è stata realizzata dal partner spagnolo IWS (Internet Web Solutions) e sarà costantemente aggiornata dall'intero partenariato durante l'attuazione del progetto. La Piattaforma OER OFFLINE è disponibile in cinque lingue (inglese, spagnolo, rumeno, italiano e finlandese) ed è composta dalle seguenti sezioni, liberamente accessibili da tutti gli utenti:  PROGETTO: descrive i principali obiettivi e risultati del progetto. PARTNER: descrive i partner coinvolti nel progetto OFFLINE. MAPPATURA: riassume la mappatura delle risorse culturali gratuite e degli strumenti di creatività già disponibili online in ogni Paese partner. VADEMECUM: sarà una guida facile da usare e "attraente" contenente un manuale di nozioni e consigli per uscire dai social media. FORMAZIONE: serie di corsi e schede di micro-apprendimento sviluppate tenendo conto delle esigenze specifiche del gruppo target. NOTIZIE: per rimanere sempre aggiornati sugli ultimi sviluppi di OFFLINE. COMMUNITY: per coinvolgere il maggior numero possibile di Partner Associati e diffondere la conoscenza di OFF-LINE.   OFF-LINE è gestito da sette partner di cinque Paesi, Romania, Italia, Finlandia, Spagna e Belgio, ed è cofinanziato dal Programma Erasmus+ della Commissione Europea.


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